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In questi giorni di fermento non poteva mancare un pensiero sulla politica. Giusto prossimamente, tra i miei ultimi esami di sociologia, c’é Scienza Politica. Prendo in prestito le parole di un grande sociologo che ha pubblicato il dizionario di sociologia Luciano Gallino.

Politica sfera dei rapporti sociali, delle azioni, delle associazioni e delle istituzioni che si strutturano e destrutturano incessantemente, a partire dallo Stato, per dinamica propria e spinta di movimenti sociali e ideologie, con riferimento ultimo la struttura del controllo sulle risorse essenziali per l’esistenza umana e l’ordine sociale. Dai tempi di Aristotele si stanno cercando definizioni per quella che dovrebbe essere semplicemente “l’arte del buon governo”. Troppo spesso quest’arte, di cui siamo parte come attori sociali e che ci appartiene quale amministratrice della res-pubblica, muove in noi uno strano prurito frutto di intolleranza e di arrendevolezza. Perchè? Che sia perché dietro alla politica c’è la forza di un istinto innato nell’uomo che é il desiderio di potere? Potere spiegato in termini riduttivi come capacitá di imporre a soggetti in modo intenzionale la propria volontá, nonostante la volontá contraria dell’altro per propri scopi. E allora mi viene da sperare che non sia così, ci metto tutta l’energia che si sprigiona dalla mia mente pensante, per augurare un nuovo tempo di politica etica ed ecologica, ricordando che dove aumenta il servizio diminuisce il ruolo e dove il ruolo prevale scompare il servizio. Ai nostri politici che se ne intendono di parole, l’ultima frase … A buon intenditor poche parole. Per gestire la res-pubblica serve sentirsi servi inutili, solo lì dimora il tempo dell’autoritá e dell’autorevolezza per il bene comune.

Buon 25 maggio a tutti.

Sonia