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E in un giorno uggioso, di quelli che non ti resta che piangere per scaricare l’amarezza del cuore, scopri ancora una volta che tutto ciò che vale merita di essere atteso e che la sofferenza che ti spacca dentro, ti fa crescere e creare.
Così riemerge imperativa la metafora del parto, una nuova vita nasce sempre dal dolore. La consapevolezza non allevia la sofferenza, ma conferma dentro di me che niente si raggiunge senza un profondo cambiamento interiore e nei casi più estremi un devastante caos.
Così come Dio creò dal nulla, talvolta vale la pena sentire il nulla dentro di noi, come luogo fecondo di idee, di ispirazioni, di sogni, di speranze.

Dentro a ogni malattia, crisi, depressione, inquietudine, fallimento c’è la forza motrice di un nuovo nascere. Forse davvero si tratta di morire un po’ ogni giorno, perché la morte non è mai la fine, è una vita che si rinnova.
Sento la fatica della morte che mi ha cambiata, rinnovata e migliorata ogni giorno.

Accolgo le lacrime di oggi, la mia curiosità nell’incontrare i cuori del mondo e mi inchino dinanzi alla vita, come quando cedi totalmente all’amore e ti abbandoni alla gioia di una forza universale che senti creatrice di armonia, tenerezza, accoglienza, attenzione, condivisione e compassione.

Rimane un grande mistero vedere che gli individui crescono con il dolore, un po’ meno con la gioia. E oggi, consapevole, del dono prezioso che ho ricevuto nel racconto commovente della storia di un uomo, rinnovo la mia vocazione all’ascolto.

Spero d’ora in poi, che ogni volta che cadrò sotto il peso della fatica di vivere, il tempo per rendermi conto che sto vivendo un’opportunità nuova, si riduca fino ad annullarsi, vedendo nella prova, una vita gravida di vita.

Così mi fermo a contemplare la Croce, come via di scelta, definitiva, l’amore che attraversa la terra consapevolmente e la trasforma, la rende nuova ogni istante, quando con estremo coraggio decidiamo di far vibrare il nostro cuore di quell’amore che attraversa l’Universo e ci ricongiunge al più piccolo essere di questo scatenato mondo.

Un nuovo risveglio, le lacrime trasformate in lenti che svelano un tempo sognato che sta aspettando solo il nostro amore.

Scrive Albert Einstein “Ci sono due modi di vivere la vita. Uno è pensare che nulla è un miracolo. L’altro è pensare che tutto è un miracolo”.