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In certi momenti c’è davvero da ringraziare mamma tecnologia che ti permette di ritrovare canzoni che hanno abitato il tuo cuore in momenti precisi della vita, provando le stesse emozioni, gli stessi odori, gli stessi brividi anche se sono passati quasi vent’anni.

Così con una canzone di Gianni Togni “C’è una verità”, in una frazione di secondo ti trovi nel 1996. Sento il calore delle estati senza aria condizionata, ricordo l’estate che durava da maggio a settembre, il vociare dei bambini che giocavano in strada, i primi cellulari grandi quanto una mattonella, che ti portavi appresso per essere sempre ‘rintracciabile’ e che prendevano una volta si e due no… il rumore del modem quando ci si collegava con pochi byte e l’attesa più bella, quella quando portavi il rullino delle fotografie delle vacanze a sviluppare. Aprire quella busta con i negativi e le stampe era un momento magico; pensare di aver immortalato per sempre emozioni di un attimo, toglieva letteralmente il fiato. Ascolto la canzone di Gianni Togni e mi fermo a pensare alle stesse cose adesso; all’aria condizionata che ti condiziona davvero la vita se c’è o se manca, all’estate, che fatta eccezione per quest’anno, dura si e no due settimane di devastante calore, al silenzio delle strade perché   i bambini sono impegnati con giochi catartici e rigorosamente solitari, al cellulare che ti connette al mondo e ti sconnette dalle emozioni tattili che non siano quelle derivate dalla tastiera e dai suoi sms, whatsapp, facebook, twitter, instangram … e tanto altro. Vogliamo parlare poi della fotocamera sul cellulare, dei selfie, della fotomania e della incontenibile raccolta di foto(reperti tecnologici) che verranno dimenticati nei cellulari obsoleti e soggetti a indice di rotazione elevatissimo.

Leggo le parole della canzone e scopro che nonostante tutto questo “Le immagini continuano ad ingannarci e ci lasciano indifferenti tutti di questi tempi siamo scontenti.

E’ facile confondere la luna col suo riflesso, il prendere col dare, il bene col male. A volte seri, a volte no, cosa ci manca ora. Le macchine che cambiano la guerra, l’odio, l’amore è un mondo senza fine che non so capire. Sto camminando per la città tra tanta gente sola

C’è una verità dentro tutti noi, una luce che non s’interrompe mai, un povero fiore strappato dalla nostra crudeltà. C’è una verità che non cambia mai nelle stelle dei bambini di ogni età è in ogni giorno che nasce è l’inizio di ogni via, di ogni poesia. Le immagini c’ingannano la mente segue il suo gioco sento che prende fuoco poco a poco. Tutte le strade portano qui a queste strade a questa mia confusione che non so fermare”

Mi fermo a pensare un istante e sento che queste parole parlano dell’inganno che ci intrappola da tanto tempo in un’infelicità che non sappiamo da dove viene e dove va.

Penso alla solitudine dei cuori, di questo tempo governato dal “Divide et impera”, da tanti piccoli universi di separazione che ci rendono vulnerabili nella vita sociale, economica ed antropologica e che, mai come in questi tempi, segna il passo di gente che decide di scendere dal treno della vita, perché stremata dal dubbio di non essere, di non essere stata e di non poter essere un imperfetto ma meraviglioso granello di sabbia in questo confuso mondo.

Perder tempo a giudicare non serve, neppure cercare un colpevole ci farà uscire dall’inganno, serve una potente forza per sentire dentro di noi “una luce che non s’interrompe, è in ogni giorno che nasce è l’inizio di ogni via, di ogni poesia”.

E ancor di più, quando sentiamo una forza centrifuga che ci spinge lontano dal cuore di Dio e del mondo, dobbiamo saper scendere dalla giostra nella piena consapevolezza che nessun uomo è un’isola e nessuno, ma proprio nessuno, si salva da solo. Dobbiamo usare la forza centripeta del cuore per abbracciare l’altro come specchio dei nostri sogni, desideri ed errori.

Solo se lasceremo questo ‘sistema’, che ha un solo volto e tanti nomi, potremo ritrovare il grande sogno di Dio per ciascuno di noi… una strepitosa felicità … perché ogni uomo è una stella e ogni stella ha il suo splendore.

La sociologia mi ha insegnato a non giudicare, a leggere i fatti e a comparare; sono passati 20 anni e abbiamo riempito le nostre vite con le connessioni virtuali, svuotandole di quelle reali.

Sarà una profezia che si auto avvera quella che sta tempestando le nostre vite di notizie che tolgono speranza, perché l’uomo, la natura, l’economia, la società ci parlano di disastri … e attraverso tanti canali, visto che siamo sempre connessi a tutto e a tutti, fuorché al nostro povero fiore … Tutti contro tutti e tutto.

Respiro il cambiamento del mondo, una consapevolezza nuova, un tempo nuovo; non voglio fare la cassandra, ma passerà attraverso il dolore di ogni giorno il nuovo tempo che verrà. Perché C’è una verità … ed è quella della condivisione e dell’amore che apre il tempo del nuovo Sole.